Suggestivo, selvaggio e panoramico itinerario ad anello all'interno del Parco Nazionale delle Dolomiti Bellunesi.
Permette di percorrere una spettacolare successione di circhi glaciali sospesi, modellati durante l’ultima glaciazione e successivamente dalla neve e dal carsismo. L'ambiente è di rara bellezza, arricchito da una flora unica al mondo, e presenta una sequenza di rocce sedimentarie di origine marina (età compresa tra il Giurassico e il Cretacico inferiore). È questa la zona del Parco più interessante dal punto di vista paleontologico, per la grande diffusione e varietà di fossili, oggetto di studi già dalla fine dell’Ottocento.
- signal_cellular_alt Difficoltà Media
- straighten lunghezza 12.93 Km
- schedule durata 4:00 h
- arrow_drop_up dislivello 619 m
- arrow_drop_down discesa 516 m
- skip_next punto più alto 2156 m
- skip_next punto più in basso 1902 m
Periodo consigliato:
Informazioni slla sicurezza:
Il tratto tra Passo Pavione e Forcella dell'Orso si svolge su traccia spesso incerta e poco segnalata; per questo motivo è necessaria esperienza in terreni selvaggi e senso dell'orientamento, ed è fortemente sconsigliata la percorrenza in caso di nebbia, ghiaccio e neve. Lungo l'itinerario non sono presenti punti di appoggio ed è necessario avere con sé una quantità adeguata di acqua e cibo.
Si tratta di un itinerario riservato ad escursionisti esperti.
Partenza
Rifugio Dal Piaz
Coordinate
Arrivo
Rifugio Dal Piaz
Come arrivare
Il punto di partenza ideale è il Rifugio Dal Piaz. Per raggiungerlo: https://www.outdooractive.com/it/route/escursione/feltre-dolomiti/salita-al-rifugio-dal-piaz-dal-passo-croce-d-aune/22964151/
Direzione da seguire
Dal Rifugio Dal Piaz prendiamo il sentiero CAI 810 percorrendo la mulattiera che sale da Croce d'Aune. Dopo aver perso qualche decina di metri di quota lasciamo la mulattiera e, seguendo le indicazioni per Malga Monsampiàn (sentiero 810), svoltiamo a destra e percorriamo un lungo e facile traverso in direzione ovest. Il facile e spesso ampio sentiero ci porta prima in Val di Càneva, poi in Busa di Cavarèn (circa 30 minuti dal rifugio, bella vista sulla cima del Monte Pavione) e infine in Busa di Monsampiàn.
Una volta raggiunta Malga Monsampiàn (un'ora circa dalla partenza) lasciamo il sentiero 810 e imbocchiamo il 817 fino a raggiungere il Passo Pavione (circa 25 minuti dalla malga, un'ora e trenta dalla partenza). A differenza di quanto riportato dalle mappe, scendiamo verso nord lungo il sentiero 736 e, una cinquantina di metri dopo aver superato l'ampia curva verso destra, lasciamo il sentiero e proseguiamo lungo un facile e pianeggiante corridoio prativo in direzione nord-est (ci accorgeremo di aver imboccato la direzione corretta per la presenza di un palo in legno piantato nel terreno). Cominicia in questo punto il tratto più affascinante e selvaggio del nostro itinerario, dove non potremo più contare sulla tipica segnaletica biancorossa e diventerà quindi necessario prestare la massima attenzione ai vari ometti di sassi disseminati lungo il percoreso così come come le tabelle gialle indicanti la "Zona protetta" del Parco ed alcuni pali di legno dell'altezza di un metro e mezzo.
Poco dopo aver abbandonato il sentiero 736 raggiungiamo il Circo delle Sere, una piccola ed incantevole nicchia glaciale incastrata sul fianco nord-ovest del Pavione. La traccia, che si mantiene al limite fra i ghiaioni e il terreno prativo (attenzione alla presenza di brina durante la stagione autunnale avanzata), prosegue quindi sul versante settentrionale del Pavione oltrepassando tre ampi canaloni da dove si scorgono i pascoli di Malga Agnerola e la zona del Rifugio Vederna. Verso nord-est fanno la loro comparsa, tra gli altri, il Gruppo del Cimònega, l'Antelao e la Civetta.
L'esile traccia ci accompagna quindi al Circo dei Piadòch (o Podòch), un insieme di due conche solitarie ed affascinanti modellate sul fianco nord del Col di Luna. Come riportato nella guida del Parco Nazionale Dolomiti Bellunesi, si tratta di un "circo glaciale tipico, piuttosto evoluto, ben conservato e con una ricca varietà di elementi morfologici significativi". In quest'area non è raro imbattersi in diversi branchi di camosci intenti a riposare o a nutrirsi. La traccia, che anche in questo caso si sviluppa più a nord rispetto a quella segnalata nelle mappe, percorre l'ampio corridoio prativo tra i ghiaioni a sud e le formazioni rocciose a nord (ometti).
Una volta superate le pendici settentrionali del Col di Luna ed aver raggiunto quelle nord-occidentali della Costa dei Piadòch, ci manteniamo sul bordo settentrionale della conca ed attraversiamo un tratto prativo in salita seguendo con grande attenzione la direzione indicata dagli ometti di sassi. Una volta giunti al termine di questo pendio, troveremo a riferimento un'altra tabella gialla del Parco; la traccia, appena visibile, passa proprio alla sua destra.
In lontananza, la massicciata di Cima Dodici e i suoi torrioni fanno da scudo all'ultimo dei tre circhi glaciali settentrionali del nostro itinerario: la Busa dell'Orso. Al termine del tratto prativo che segue alla tabella gialla di cui sopra, non appena entriamo nel ghiaione, la traccia comincia a salire portandoci alla Forcella dell'Orso (o Bocchetta dei Piadòch), piccola sella tra la Cresta dei Piadòch a destra e i torrioni di Cima Dodici a sinistra. Davanti a noi appare l'ultimo circo glaciale dell'itinerario, il più ammirato e conosciuto tra quelli delle Vette Feltrine: la Busa delle Vette, detta anche "Busa delle Meraviglie", considerata uno dei santuari naturalistici delle Dolomiti per la presenza di una ricca flora tra cui alcune specie botaniche di valore eccezionale.
La facile e breve discesa lungo la vecchia mulattiera militare ci porta in circa dieci minuti a Passo Piètena dove intercettiamo il sentiero CAI 801 Alta Via 2 delle Dolomiti. Da questo punto, su sentiero sempre facile ed ampio, ci addentriamo quindi nella "Busa delle Meraviglie" dove fioriture (in stagione estiva), pascoli, stratificazioni rocciose e curiose formazioni geologiche (i "Sarcofaghi") ci accompagnano verso il Rifugio Dal Piaz, punto di inizio e di fine della nostra escursione (circa 45 minuti da Passo Piètena).
Attrezzatura
Normale attrezzatura escursionistica.














[Non è prevista una guida per questo percorso.]