Siamo sulla diramazione internazionale che dal Passo Resia (al confine con l’Austria) si innesta nel cammino principale della Via Romea Strata a Montagnana (Veneto). Il cammino è molto variegato, attraversa le montagne e le valli del Trentino alto Adige fino ad arrivare al Passo Pian delle Fugazze che attraversa la Catena del Monte Pasubio fino a scendere nella Pianura Padana. Il territorio è caratterizzato da una natura molto selvaggia e verdeggiante. Molti sono i punti di interesse storico e religioso: Bolzano, Trento e Vicenza. Lungo il percorso ci sono molti santuari frequentati da sempre dai pellegrini. L’enogastronomia risente delle varie tradizioni etniche insediate in queste terre.
Via Romea Vicetia
La Via Romea Vicetia parte da Rovereto (Trentino-Alto Adige) e percorre la Vallarsa fino al passo Pian delle Fugazze, che segna il confine con il Veneto; da qui, per la Val Leogra, arriva a Schio. L’itinerario si dirige poi a sud verso Vicenza e – percorrendo la ciclabile della Riviera Berica – giunge a Montagnana. Nella Val d’Adige, a Rovereto, la Via Romea Vicetia s’innesta con la Via Claudia Augusta, che giunge dal Passo Resia e da qui prosegue in Austria e in Germania fino ad Augsburg e poi Donauwörth. Lungo il percorso i pellegrini trovano l’eremo di San Colombano e nella zona delle Piccole Dolomiti numerose testimonianze della prima guerra mondiale. A Schio ci sono innumerevoli memorie di pellegrinaggio e a Vicenza si ricorda la Passione di Cristo con le reliquie della Santa Croce e della Sacra Spina. Proseguendo, a Sossano si trova una magione templare dove visse il Santo pellegrino Teobaldo.
- signal_cellular_alt Difficoltà N/A
- straighten lunghezza 54.17 Km
- schedule durata 6:40 h
- arrow_drop_up dislivello 1644 m
- arrow_drop_down discesa 1606 m
- skip_next punto più alto 1168 m
- skip_next punto più in basso 171 m
Periodo consigliato:
Partenza
Coordinate
Arrivo
Direzione da seguire
Si parte da Borgo Sacco, quartiere periferico di Rovereto in riva all’Adige, lungo cioè la pista ciclabile che scende da Bolzano verso Verona; poco prima di giungere sul ponte dell’Adige si tiene la sinistra attraversando la piazzetta e puntando verso la chiesa di San Nicolò del 1479 – fatta edificare dagli Zattieri di Borgo Sacco e dedicata al loro santo patrono –, la Torre civica e il vecchio municipio in via Libertà. Dopo 100 metri si giunge in piazza Filzi che si attraversa per prendere la prima a destra, via del Porto, che si segue fino a raggiungere al km 0,5 la chiesa di San Giovanni Battista, notevole esempio di barocco trentino, con interno decorato a stucchi e affreschi.Si transita davanti alla chiesa della Santissima Trinità e si procede in viale della Vittoria sfilando sotto l’enorme struttura della Manifattura Tabacchi, ora trasformata in un incubatore di start-up (www.progettomanifattura.it); da notare anche l’interessante Monumento alla Zigherana, l’operaia che produceva sigari e sigarette. Al km 0,7 si gira a destra entrando in un parcheggio e quindi ci s’immette su un percorso ciclabile sterrato – dedicato ad Alexander Langer –, che fiancheggia un grande vigneto per giungere al km 1,0 sul torrente Ledro di cui si tiene la riva destra risalendo la corrente. Negozi di biciclette: ADHOC Biciclette e Sartoria, via Libertà 7, tel. 0464.420362; Consolati Gianni Sport, via Craffonara 4, tel. 0464.434701; Tettamanti Bike Solution, corso Bettini 38, tel. 0464.433799; Vitamina BC Bike shop, via Campagnole 44, tel. 0464.750065.Si costeggia il campo sportivo, si sottopassa la ferrovia e successivamente la statale, quindi al km 1,7 si oltrepassa la passerella ciclabile portandosi sulla sponda opposta; si continua lungo la bella pista finché al km 2,3, ai piedi del ponte degli Alpini, si gira a destra su viale Prima Armata e alla rotonda dopo 120 metri si piega a sinistra per via Santa Maria.Al km 2,6 si gira a destra in via Schio e qui comincia la salita importante che caratterizzerà tutta la prima parte di questo percorso che è molto impegnativo: è assolutamente consigliabile la bici a pedalata assistita. È adatto solo a ciclisti esperti e ben allenati. Si risale quindi la Vallarsa, selvaggia valle dove scorre il Leno, mantenendosi sulla strada principale; al km 2,6 lasciamo alla nostra destra la deviazione che manda al sacrario militare di Castel Dante ignorando le frecce della Romea Strata che valgono solo per i camminatori e proseguiamo dritti, sempre sulla provinciale 89.Ora si affrontano dei tratti abbastanza impegnativi, caratterizzati dalla presenza di ampi tornanti. Al km 4,0 appare il cartello stradale di Trambileno e subito dopo quello di Porte: al km 4,2 non proseguiamo dritti per la frazione di Porte ma seguiamo sulla destra la provinciale. Al km 4,7 appare un’ampia curva a sinistra, mentre andando dritti c’è la possibilità, con DEVIAZIONE di 1 km pianeggiante (solo andata), di raggiungere la famosa Campana dei Caduti – campana della pace in memoria dei caduti di tutte le guerre, forgiata col bronzo dei cannoni di tutte le nazioni partecipanti alla prima guerra mondiale –, una delle più grandi al mondo che suoni a distesa.Continuiamo dritti godendo di spettacolari vedute sulla Vallarsa mentre la strada – poco trafficata – si restringe finché al km 8,4 si giunge nei pressi di Albaredo (frazione del comune di Vallarsa), a quota 699, dove appare la deviazione a destra, che non faremo, per il monte Zugna (dove si trova un importante Osservatorio Astronomico). Si prosegue dritti seguendo le indicazioni per Aste, Obra, Schio, quindi si attraversa il centro abitato superando la piccola chiesa dedicata al Patrocinio di san Giuseppe.Ora la strada spiana, ci fa finalmente respirare quindi si passa per il piccolo centro di Foppiano e al km 10,3 si transita sotto la seicentesca chiesa di San Rocco; si prosegue fino a raggiungere al km 12,8 contrà Zanolli (fontana) e poi al km 14,0 Matassone (fontana) e la sua chiesa parrocchiale di San Valentino.Qui inizia un lungo tratto in discesa, abbastanza pendente, poi al km 17,4 si giunge a un bivio e si tiene la sinistra, in direzione Sant’Anna, Anghebeni, Vicenza, Schio; si procede ancora in ripida discesa attraversando subito il borgo di Aste e poi al km 18,4 si passa per il paesino di Staineri (fontana). Si continua a scendere finché al km 19,1 si superano la frazione di Sant’Anna e la sua chiesetta fino a raggiungere al km 19,5 il ponte sul fiume Leno di Vallarsa in località Sega; d’ora in poi si riprende a salire in maniera costante.Al km 20,5 si transita sotto il cartello di Anghebeni (631 m slm) e quindi al km 20,9 ci immettiamo sulla ex statale 46 del Pasubio tenendo la destra in direzione Schio, Vicenza, Pian delle Fugazze, ancora in salita, seppur ora non particolarmente impegnativa.Al km 22,2 si transita per la frazione di Foxi con la sua ottocentesca chiesetta di San Rocco, poi al km 23,8 si giunge davanti al municipio di Raossi (722 m slm). Si continua in salita e al km 24,6 si giunge al bivio con la provinciale 219 per Camposilvano/Speccheri: non si prende a destra ma si prosegue sulla statale. Ora la salita torna a farsi impegnativa e al km 25,3 si passa davanti alla chiesa di San Vigilio a Parrocchia di Vallarsa (813 m slm) per poi inoltrarsi sempre sulla statale e raggiungere al km 26,0 la frazione di Piano. Per fortuna i nomi non sono mai casuali e qui la strada spiana, fino all’altezza della piccola chiesa di Santa Maria Ausiliatrice a pianta ottagonale; poi riprende la salita fino al km 27,8, dove si torna a respirare per circa 1,5 km con qualche tratto in discesa. Al km 29,2 la strada riprende a inerpicarsi, dopo 300 metri appare una breve galleria e al km 29,7 si transita davanti a un cartello che indica il raggiungimento di quota mille, mentre mancano ancora (o solo…, tutto è relativo) 2,4 km alla vetta.Al km 31,2 si passa sotto il cartello di Streva (1122 m slm), con casa cantoniera e l’omonimo albergo; ormai l’ascesa è terminata, si pedala in mezzo al bosco e al km 32,3 si giunge al Pian delle Fugazze, a quota 1163 metri, dove si trova un albergo/trattoria; è lo spartiacque tra la trentina Vallarsa e la vicentina Val Leogra.Ora si affronta la ripida discesa che punta verso Schio in 19 chilometri lungo la Val Leogra: bisogna essere molto cauti e usare i freni con la giusta attenzione perché ci sono dei passaggi veramente ripidi (anche al 14%!!!) in cui si acquista molta velocità. Dopo qualche centinaio di metri di discesa si entra in Veneto, quindi dopo aver affrontato parecchi tornanti, al km 39,1 si passa per il paese di Sant’Antonio del Pasubio (551 m slm), quindi si prosegue e al km 43,0 si transita per il cartello di Valli del Pasubio (350 m slm) e al km 43,2 si abbandona momentaneamente la statale per girare a destra per via Roma transitando per il bel centro, noto per la produzione di una sopressa particolarmente rinomata.Al km 43,4 si piega a sinistra per via Padre Giuliani, si passa per la bella chiesa di Santa Maria e dopo 100 metri si torna sulla strada principale, pronti per scendere verso Torrebelvicino (260 m slm) che raggiungiamo quando al km 47,8 abbandoniamo nuovamente la statale e ci teniamo sulla sinistra per recarci in centro. Al km 48,4 si volta a destra per via 25 Luglio e dopo 150 metri si giunge davanti alla chiesa parrocchiale di San Lorenzo Martire; si continua in bella discesa finché al km 48,9 si giunge sulla provinciale 46 di cui si tiene la sinistra e dopo 30 metri si piega a destra oltrepassando il ponte ciclopedonale sul torrente Leogra e si volta a sinistra seguendo il corso d’acqua su via dell’Artigianato che nel prosieguo diventa via Rillaro. Al km 49,7 a un bivio a Y si tiene la destra per via Giarette e al km 49,9 si giunge davanti all’antica pieve arcipretale di Santa Maria a Pievebelvicino.Si prosegue dritti nel centro del paese su pavé per via Marconi e dopo 250 metri si vede la moderna parrocchiale di Santa Maria, quindi al km 50,3 si piega a sinistra e si supera nuovamente il torrente Leogra. Appena attraversato il ponte si prende la prima a destra, via Monte Novegno, e al km 50,9 si prende il sottopasso pedonale che porta su via Lioy; poi al km 51,2 si volta a sinistra per via Rossani e al km 51,4 si attraversa su passaggio pedonale la provinciale, ci si tiene sulla destra e poi subito si gira a sinistra per via Damaggio. Al km 51,6 si gira a destra e poi subito a sinistra per via Divisione Julia, quindi dopo 220 metri al bivio a T si tiene la destra su via Caile che dopo poco comincia a salire e successivamente diventa ciclabile; al km 52,3 si va a destra in via Locchi e subito a sinistra, con semaforo, per via Cappuccini, molto stretta. Al km 52,5 si gira a sinistra per via Frà Matteo da Schio passando sotto l’importante convento e l’antica chiesa di San Nicolò ai Cappuccini, attestata già alla fine del XIII secolo; ora il percorso è ondulato, molto panoramico, sulle propaggini collinari di Schio, quindi al km 53,4 ci si immette tenendo la destra su via San Rocco, ma dopo 50 metri si piega a sinistra per via Brolo del Conte, che scende decisamente verso il centro cittadino. La strada diventa via Grumi dei Frati, al km 54,0 si transita davanti alla bella chiesetta di Santa Maria in Valle e si pedala dritti per via Capitano Sella, finché si attraversa piazza Almerico da Schio e al km 54,3 si giunge sotto l’imponente e neoclassico duomo di San Pietro, nella centralissima piazza Alessandro Rossi.

[Non è prevista una guida per questo percorso.]