fbpx T02CA B | Bolzano > Rovereto
T02CA B | Bolzano > Rovereto

T02CA B | Bolzano > Rovereto

Foto da:

Siamo sulla diramazione internazionale che dal Passo Resia (al confine con l’Austria) si innesta nel cammino principale della Via Romea Strata a Montagnana (Veneto). Il cammino è molto variegato, attraversa le montagne e le valli del Trentino alto Adige fino ad arrivare al Passo Pian delle Fugazze che attraversa la Catena del Monte Pasubio fino a scendere nella Pianura Padana. Il territorio è caratterizzato da una natura molto selvaggia e verdeggiante. Molti sono i punti di interesse storico e religioso: Bolzano, Trento e Vicenza. Lungo il percorso ci sono molti santuari frequentati da sempre dai pellegrini. L’enogastronomia risente delle varie tradizioni etniche insediate in queste terre.

  • signal_cellular_alt Difficoltà N/A
  • straighten lunghezza 92.70 Km
  • schedule durata 6:10 h
  • arrow_drop_up dislivello 115 m
  • arrow_drop_down discesa 175 m
  • skip_next punto più alto 266 m
  • skip_next punto più in basso 165 m

Periodo consigliato:

gen
feb
mar
apr
mag
giu
lug
ago
set
ott
nov
dic

Partenza

Coordinate

DD 46.498109 , 11.354768 DMS46° 29' 53.1924'' N 11° 21' 17.1648'' E

Arrivo

Direzione da seguire

Dando le spalle alla stazione ferroviaria di Bolzano si tiene la sinistra sulla ciclabile di via Garibaldi, quindi girando a sinistra si giunge al km 0,5 all’altezza del ponte Loreto, non lo si percorre bensì si continua dritti lungo la sponda destra dell’Isarco, su bella ciclabile separata, quindi al km 0,9 si attraversa un ponte sul torrente Talvera e si prosegue sul lato destro dell’Isarco transitando per lo stadio di calcio Druso e per la zona sportiva del Lido di Bolzano. Si prosegue sempre dritti su ciclabile separata lungo l’Isarco finché al km 4,8 si giunge alla grande area di sosta attrezzata con fontana: qui ci si collega con la Via Romea Venosta che viene dal Passo Resia.Ormai si sta abbandonando anche la zona industriale e ci s’inoltra in un tratto suggestivo, una sorta di strettissimo istmo tra l’Isarco e l’Adige che corrono paralleli prima di immettersi il primo nel secondo e che costituiscono uno straordinario habitat naturale per la fauna avicola. Qualche centinaio di metri prima della confluenza, al km 7,9, si volta a destra percorrendo un ponte in ferro che porta sulla sponda destra dell’Adige e si prosegue dritti, poi al km 8,8 si passa a fianco dell’eco center Ischia Frizzi e poco oltre si transita davanti a un circuito per go-kart.Guardando a sinistra, sulla sponda opposta, appare il centro abitato di Laives [Leifers] (258 m slm): qui – nella frazione di Pineta [Steinmannwald] – si trova uno dei più prestigiosi e antichi masi dell’Alto Adige, il maso Renner del XVI secolo. Al km 11,4 si sottopassa l’autostrada quindi al km 12,2 si gira a sinistra oltrepassando l’Adige grazie all’imponente ponte bianco strallato di Bronzolo [Branzoll] (238 m slm) e si continua sulla riva opposta.Il tratto successivo verso Ora si snoda lungo l’alzaia sopraelevata su una spettacolare distesa di meleti ed è abbastanza esposto al vento (ovviamente contrario, come quasi sempre accade a noi ciclisti…); al km 19,3 si abbandona l’argine sottopassando la ferrovia nei pressi di Ora [Auer] (242 m slm), quindi per un tratto si pedala a fianco del canale Fossa Grande e poi al km 21,6 si ritorna a fianco dell’Adige, all’altezza del biotopo Castelvetere [Biotop Castelfeder]. Al km 22,1 si trova un banchetto di mele ristoratore poi si prosegue sempre dritti tra distese di meleti transitando quindi per la zona industriale di Egna [Neumarkt] (214 m slm), lasciando sulla sinistra il bel centro, antico borgo mercantile medievale caratterizzato dalla presenza di numerosi e pittoreschi portici. Si pedala in panoramica sopraelevazione arginale e non mancano le aree di sosta – per esempio presso Laghetti [Laag] al km 29,0 – quindi si affronta un lungo rettilineo che al km 33,9 porta a sottopassare la strada che conduce, sulla sinistra, a Salorno [Salurn] (224 m slm), dove si erge su uno sperone di roccia l’arroccato castello del XIII secolo. È l’ultimo paese dell’Alto Adige e da sempre questo tratto di valle dell’Adige, davvero molto stretta, era chiamato “chiusa di Salorno” e costituiva una sorta di barriera tra la parte germanofona e quella italofona.Poco dopo – al km 36,6 – si entra in Trentino quindi al km 40,1 si passa davanti all’attrezzatissimo bicigrill di Faedo (Bike Break, cell. 348.5149508): ci troviamo nella Piana Rotaliana, celebre per la produzione vinicola, soprattutto del prestigioso Teroldego. Infatti ora non si pedala più tra i meleti ma tra i vigneti; al km 41,0 si gira a destra superando il ponte sull’Adige e ci si porta sulla sponda opposta lasciando alla nostra destra il grosso paese di Mezzocorona (219 m slm), sede del consorzio del Teroldego rotaliano.Si prosegue dritti sulla destra orografica fino a giungere al km 42,6 ai piedi del ponte che conduce nel bel centro di San Michele all’Adige (228 m slm), sull’altra sponda: consigliata una visita.Al km 42,9 sottopassiamo un immenso ponte strallato ciclopedonale e in rapida successione due viadotti ferroviari quindi al km 43,9 ci si accosta all’autostrada e la si tiene alla nostra destra fino al km 45,3 quando ci si discosta per arrivare al km 46,5 nel centro di Nave San Rocco: qui si attraversa il ponte sull’Adige raggiungendo il dirimpettaio borgo di Nave San Felice (frazione di Lavis) e si torna sulla sponda mancina. I due paesi devono il loro nome all’antico e strategico traghetto posto in questo punto del fiume.Al km 48,6 si sottopassa l’autostrada e ci troviamo nei pressi del paese di Zambana (206 m slm), ricostruito nel 1957 dopo che una frana aveva reso inagibile il vecchio centro abitato posizionato sulla sponda destra dell’Adige sotto il massiccio della Paganella – ora Zambana Vecchia – di cui si è salvata quasi esclusivamente la seicentesca chiesa dei SS. Filippo e Giacomo; il paese è conosciuto per la coltivazione dell’asparago bianco apprezzato in tutta Italia.Al km 52,1 si piega nettamente a sinistra abbandonando l’Adige e risalendo il corso del torrente Avisio, con bel biotopo alle sue foci, in leggera salita. Al km 55,3 si attraversa su passerella ciclabile in legno il fiumiciattolo, poi si tiene la destra e, sempre dritti, si transita al km 57,0 a fianco della nuova casa circondariale di Trento per tornare sull’argine dell’Adige al km 58,1. Ora il fiume scorre addossato alle ripide e verdi pareti del lato destro della valle, siamo immersi nella natura selvaggia pur pedalando su lunghi rettilinei a fianco dell’autostrada in direzione Trento; al km 60,5 oltrepassiamo una bella area pic-nic in località Roncafort, quindi al km 62,5 sottopassiamo l’autostrada e al km 63,3 la tangenziale per giungere al km 64,7 ai piedi del ponte di San Lorenzo. Già da un bel pezzo la mole del castello del Buonconsiglio occhieggia dall’alto: girando a sinistra per via San Lorenzo in poche centinaia di metri si giunge nel cuore del centro di Trento (194 m slm).Pedaliamo lungo l’Adige sotto un bel filare di platani secolari e al km 65,5 si transita a fianco del Palazzo delle Albere e del modernissimo MUSE – Museo delle Scienze –, opera di Renzo Piano, con un parco molto accogliente e con fontane; al km 66,6 si sottopassa la tangenziale e al km 67,4 si gira a destra oltrepassando il ponte sull’Adige. Quindi si volta subito a sinistra e si segue la sponda opposta, pedalando piacevolmente in un tunnel di verde, poi al km 68,9 si sottopassa un viadotto e subito dopo si trova l’eventuale deviazione a destra per il bicigrill di Trento, che si trova sulla sponda opposta; noi invece proseguiamo dritti affiancando dapprima il casello Trento Sud e poi l’autostrada, quindi al km 70,5 sulla riva sinistra si vede la pista dell’aeroporto di Trento, che custodisce anche il Museo dell’Aeronautica Gianni Caproni (www.museocaproni.it).Al km 71,8 appare un ponte all’altezza del paese di Mattarello (200 m slm): lo si oltrepassa e si torna sulla sponda sinistra dell’Adige per affrontare un lungo tratto rettilineo sovrastante distese di vigneti e pure esposto al sole che porta direttamente al km 79,4 nei pressi del ponte di Besenello; lo si attraversa tornando ancora sulla riva destra. Qui a Besenello si erge il massiccio Castel Beseno, il più grande complesso fortificato del Trentino (è una delle sedi del Museo provinciale del castello del Buonconsiglio). Varrebbe la pena, nonostante l’impegnativa salita…Ora stiamo pedalando nella Vallagarina – così è chiamato il tratto dell’Adige lungo una cinquantina di chilometri che da Besenello va fino alla chiusa di Ceraino, in provincia di Verona – nota per i suoi vini; al km 80,8 si torna ad affiancare l’autostrada finché al km 82,1 si giunge a un bivio: proseguendo dritti si va al notissimo bicigrill di Nomi (tel. 347.2703655) – dove è d’obbligo una sosta essendo il più antico bicigrill in Italia – mentre voltando a sinistra si percorre un bel ponte strallato bianco e ci si porta sulla sponda sinistra dell’Adige in direzione Rovereto, proseguendo il nostro percorso. Si continua pedalando piacevolmente tra le vigne, si superano alcune aree di sosta con panchine e tavoli, al km 86,3 si sottopassa una strada e poco dopo si zigzaga in mezzo alle vigne, ormai quasi alla periferia della cittadina, quindi al km 87,5 la ciclabile piega seccamente a destra, all’altezza di una carrozzeria. Dopo 300 metri si ritorna sull’Adige e troviamo subito un’accogliente area di sosta in riva al fiume, quindi al km 89,7 si giunge nei pressi di una villa padronale, con possente muro di cinta e qui si trova una curiosa “opera ciclica”, installazione artistica in omaggio alle due ruote; subito dopo si sottopassa un ponte e al km 90,3 si giunge a Borgo Sacco, quartiere di Rovereto e antico borgo di zatterieri dell’Adige (o zattieri), in piazza Filzi su cui prospettano la quattrocentesca chiesa di San Nicolò, la Torre civica e il municipio. Proprio qui in piazza Filzi comincia la Via Romea Vicetia che da Rovereto porta a Montagnana attraverso la dura ascesa del passo Pian delle Fugazze, Torrebelvicino e Vicenza. Per andare in centro di Rovereto (204 m slm) e visitarlo si va dritti per la stretta via Colle Armeno, poi si sale e si scende per via al Moja, quindi si entra in una ciclabile che al km 90,8 piega a sinistra lungo il torrente Leno; si prosegue dritti a fianco del corso d’acqua passando a fianco dell’ex Manifattura Tabacchi, di un campo sportivo – al km 91,6 – e si procede dritti sul Lungoleno destro fino a giungere sempre dritti al km 93,0 nella centralissima piazza del Podestà, sotto il castello, su cui si affaccia lo splendido palazzo pretorio.

-

[Non è prevista una guida per questo percorso.]

Offerte nelle Vicinanze
arrow_upward