Itinerario che dal rifugio Dal Piaz al rifugio Boz permette di attraversare il gruppo delle Vette Feltrine all'interno del Parco Nazionale delle Dolomiti Bellunesi.
Il percorso si snoda per intero lungo l'Alta Via 2 delle Dolomiti (sentiero CAI 801) e presenta alcuni brevi tratti che richedono piede fermo e abitudine all'esposizione.
- signal_cellular_alt Difficoltà Difficile
- straighten lunghezza 11.95 Km
- schedule durata 5:00 h
- arrow_drop_up dislivello 680 m
- arrow_drop_down discesa 945 m
- skip_next punto più alto 2178 m
- skip_next punto più in basso 1718 m
Periodo consigliato:
Informazioni slla sicurezza:
Per la percorrenza di questo tratto sono richieste abitudine all'esposizione e ai terreni scivolosi.
Itinerario da evitarsi quando le previsioni meteo indicano giornate di tempo instabile oppure in presenza di neve e ghiaccio.
Partenza
Rifugio G. Dal Piaz
Coordinate
Arrivo
Rifugio Boz
Come arrivare
Il rifugio Dal Piaz è raggiungibile grazie ai sentieri CAI 801 (da Pedavena o dal Passo Croce d'Aune), 810 (dall'abitato di Aune), 812 (dalla Val di San Martino), 815 e 820 (dalla Val di Lamen), e 818 (dal Col dei Mich-Zorzoi).
Parcheggio
Alla partenza di ognuno dei sentieri che raggiunge il Dal Piaz è presente un parcheggio.
Direzione da seguire
Dal rifugio Dal Piaz si raggiunge il Passo delle Vette Grandi (circa 5 minuti) e si entra nella meravigliosa Busa delle Vette, un ampio circo glaciale circondato da colate detritiche e che ospita alcune delle rarità botaniche del Parco Nazionale delle Dolomiti Bellunesi come l’Alisso dell’Obir (https://www.dolomitipark.it/natura-e-storia/flora/alisso-dellobir/) e la Speronella alpina (https://www.dolomitipark.it/natura-e-storia/flora/speronella-alpina/). La presenza di una grande varietà di fiori, alcuni di loro delle vere e prorie rarità, così come il silenzio e la magica atmosfera che vi regna, ha fatto sì che questo luogo venga conosciuto anche col nome di "Busa delle Meraviglie".
A contornare questo luogo vediamo le Vette Feltrine orientali (Pietena, Cima Dodici, Pavione) mentre il sentiero ci conduce prima in discesa e poi in leggera salita verso il Passo Pietena (40-50 minuti dal rifugio Dal Piaz); da questo luogo è possibile ammirare la Busa di Pietena, passata alla storia anche grazie alla presenza durante la seconda guerra mondiale del Maggiore "Bill" Tilman (http://www.altaviadolomitibellunesi.it/deepening/sulle-tracce-di-bill-tilman/).
Una volta oltrepassato il Passo Pietena, il sentiero supera la testata della Busa di Pietena e punta diritto verso la Piazza del Diavolo, riconoscibile per la presenza di enormi macigni di roccia creati da quello che probabilmente fu il crollo di una cima. Al termine della salita che permette di attraversare la Piazza del Diavolo si giunge ad un magnifico balcone panoramico sul Primiero, le Pale di San Martino e i Lagorai orientali; da questo punto il sentiero risale brevemente una cresta prativa e poi, per qualche decina di metri, si porta sul versante nord delle Vette fino a giungere sui pendii meridionali del Monte Ramezza (enorme ripetitore nei pressi della cima).
Dalla zona del Ramezza il sentiero perde leggermente quota e attraversa un ghiaione fino a portarsi ai piedi del Sasso Scarnia dove le rocce diventano improvvisamente calcaree e i panorami si aprono verso la Valle di San Martino e la Val Belluna.
Superato lo Scarnion (bivio da dove si stacca il sentiero CAI che permette di raggiungere la Val Canzoi oppure la Val di San Martino) il sentiero si porta sulle pendici orientali del Sasso Scarnia e il panorama si apre verso il Gruppo del Cimonega e il punto di arrivo dell'escursione: la Conca di Neva. Dopo qualche centinaio di metri in falsopiano ha inizio un breve tratto sassoso e in salita che termina in mezzo a una serie di massi enormi e dal quale sono chiaramente visibili il tratto di sentiero ai piedi dello Zoccarè Alto e il Rifugio Boz.
A partire da questo punto inizia il tratto più esposto e tecnicamente impegnativo dell'intera escursione; il sentiero si fa stretto e insidioso, soprattutto per la presenza di sassi che rendono necessaria molta attenzione, e attraverso una serie di zig-zag e di brevissimi passaggi su corde fisse si perde quota fino a raggiungere le famose "Scalette", una serie di gradini scolpiti sulla roccia a colpi di piccone che ci depositano su una cresta di circa 10 m strapiombante su ambo i lati. Con molta attenzione si percorrono prima i gradini (molti lo fanno appoggiandosi a terra e usando quindi anche le mani) poi la cresta entrando così nelle pendici meridionali dello Zoccarè Alto.
A partire da questo punto, a parte un ultimo breve tratto poco prima di arrivare al Passo Finestra, il sentiero si muove su falsopiano superando - con l'ausilio di brevissimi tratti con corde fisse - un paio di passaggi esposti. L'arrivo al Passo richiede circa una cinquantina di minuti, mentre da qui al Rifugio Boz il sentiero torna a farsi ombreggiato e senza più esposizione.











[Non è prevista una guida per questo percorso.]