Sentiero attrezzato tra i più classici, spettacolari e impegnativi delle Dolomiti di Brenta. Itinerario in quota per alpinisti esperti e allenati tra creste e cenge a 3000 metri.
La via Ferrata delle Bocchette Alte è un itinerario impegnativo e di notevole soddisfazione; le sue caratteristiche alpinistiche, la lunghezza, le difficoltà tecniche e l'esposizione lo rendono adatto solo ad alpinisti avvezzi a percorsi rocciosi verticali, dotati di una buona preparazione, allenamento e assenza di vertigini. Difficile ed impegnativo, il sentiero, attrezzato con corde fisse e scale metalliche, conduce lungo strette cenge e passaggi esposti ed aerei nel cuore roccioso del Brenta tra spettacoli naturali mozzafiato e panorami di indescrivibile bellezza. La percorrenza della ferrata richiede tra le 6 e le 8 ore ma, nel calcolare i tempi complessivi, è necessario tener conto del lungo avvicinamento e rientro (altre 4-6 ore). Dalla Bocca dei Massodi è possibile seguire la via ferrata Olivia Detassis O396, spesso fatta in abbinamento alle Alte. L'itinerario può essere percorso anche in senso opposto, dal Rif. Alimonta alla Bocca del Tuckett e va affrontato in condizioni meterologiche stabili, preferibilmente in assenza di ghiaccio.
lunghezza | 5.6 km |
durata | 6 : 00 h |
dislivello | |
salita | 1174 m |
discesa | 829 m |
punto più alto | 2913 m.s.l.m |
punto più in basso | 2240 m.s.l.m |
Rifugio Tuckett/Bocca del Tuckett
Coordinate
:
latitudine
: 46.191941
longitudine
: 10.88238
Rifugio Alimonta
Dal Rifugio Tuckett e Sella (2272 m) si segue il sentiero 0303, superando il bivio con le ferrate O305/b e O315, fino alla vedretta di Brenta Inferiore che si risale fino a giungere alla bocca di Tuckett (2647 m). Per risalire la vedretta è consigliato, e molto spesso necessario, utilizzare picozza e ramponi.
La via ferrata Benini sale sul lato sinistro della Bocca, alzando lo sguardo sulla parete della cima Sella son ben visibili corde e scale, mentre la via delle Bocchette Alte ha inizio sul versante opposto. Con l'aiuto delle consuete attrezzature si risale la cresta nord della Cima Brenta fino a raggiungere la cengia rocciosa che incide la parete est della cima. Questo primo tratto della via ferrata è dedicato ad Enrico Pedrotti.
Si segue quindi la cengia, dedicata a Enrico Garbari, e dopo alcuni minuti si raggiunge il punto più alto della via delle Bocchette, a 3000 m. Abbassando lo sguardo verso est si vede il Lago di Molveno e capita spesso che le valli sottostanti siano immerse nella nebbia mentre sulle Bocchette Alte splenda il sole.
Inizia qui la via normale di salita alla Cima Brenta (II-III grado - 3150 m). Si prosegue seguendo la cengia, dove ha inizio il tratto dedicato a Dorotea Foresti, che taglia la parete sud della Cima Brenta ed attraversa un canale, in cui molto spesso si trova neve ancora ad estate inoltrata, e si giunge allo spallone di Cima Brenta.
Si percorre il bellissimo ed aereo spallone, alla fine del quale si scende grazie a scale, scalini e corde e si raggiunge la scala più lunga di tutta la Via delle Bocchette. Questa scala ha 75 scalini, è lunga circa 30 m ed è chiamata "Scala degli amici" poichè i soldi per la sua realizzazione furono raccolti da un gruppo di amici di Trento dei fratelli Detassis. Grazie all'aiuto della scala si raggiunge lo Spallone dei Massodi che è situato a 2999 m ed è uno dei punti più belli e panoramici dell'intero Gruppo del Brenta.
Verso est si vede il lago di Molveno, a sud il Crozzon di Brenta e la Cima Tosa, la più alta del gruppo. Se la giornata è particolarmente limpida si può intravedere tra le montagne anche una parte del Lago di Garda. Verso ovest si vede l'intera Val Brenta e il gruppo dell'Adamello-Presanella.
Dallo spallone dei Massodi si scende per cenge e camini assicurati con corde e scale fino alla Bocca Bassa dei Massodi percorrendo il tratto di sentiero dedicato a Mario Chioggiola. Alla Bocca Bassa dei Massodi si trova un bivio: il tratto di ferrata dedicato a Umberto Quintavalle si dirige verso sinistra e conduce alla spalla della Cima Molveno (2915 m) per poi proseguire verso la vedretta degli Sfulmini e il Rifugio Alimonta (2580 m). Se dalla Bocca dei Massodi si scende invece verso destra si segue la Via Ferrata Oliva Detassis, il cui numero è O396 e porta alla vedretta dei Brentei.
Questa ferrata è attrezzata con 8 scale metalliche, tra cui la più verticale ed aerea del gruppo, che congiungono le varie cenge e permettono di scendere rapidamente un dislivello di circa 100 m. Il sentiero è dedicato ad Oliva Detassis, che era la madre dei fratelli Detassis Bruno, Catullo e Giordano. Loro hanno dedicato questo sentiero "A nostra madre ed a tutte le madri deglialpinisti che soffrendo dividono con la montagna l'amore dei figli".
Dalla Vedretta dei Brentei, aggirando la Cima Molveno e i Due Gemelli, si raggiunge il Rifugio Alimonta (2580 m), mentre scendendo il Rifugio Brentei (2182 m).
Ampio parcheggio a pagamento in Vallesinella soggetto a mobilità limitata (consulta online gli orari e tariffe della mobilità estiva).
ATTENZIONE:
In chiusura della presente stagione 2024, SAT ha previsto importanti interventi di manutenzione straordinaria sui tracciati ad essa in capo nella zona del Brenta. Uno di questi interventi interesserà il tracciato O305A denominato Via Ferrata delle Bocchette Alte, nei pressi del Canale di Cima Brenta.Nello specifico, per il tracciato O305A è prevista la messa in opera di una variante alla porzione di percorso che ora entra nel Canale di Cima Brenta (tratte n. 50-57, quota ca 3680m s.l.m.) e la realizzazione di un ponte sospeso che permetterà di allontanare il tracciato dalla zona interna del canale ritenuta più pericolosa per lo scarico naturale di neve e materiale roccioso. I lavori avranno inizio a partire da lunedì 16 settembre 2024. Il tracciato quindi verrà ufficialmente e tassativamente chiuso al transito da ordinanza sindacale dalla mezzanotte di domenica 15 settembre.
Integrare l'ordinaria attrezzatura con picozze e ramponi se il tracciato presentasse ancora tratti ghiacciati/innevati. Partire presto e portarsi da bere.
Come immaginerai, la percorribilità degli itinerari in un ambiente montano è strettamente legata alle condizioni contingenti e dipende quindi da fenomeni naturali, cambiamenti ambientali e condizioni meteo. Per questo motivo, le informazioni contenute in questa scheda potrebbero aver subito variazioni. Prima di partire, informati sullo stato del percorso contattando il gestore dei rifugi sul tuo percorso, le guide alpine, i centri visitatori dei parchi naturali e gli uffici turistici.
Attrezzatura necessaria: