Il sentiero attrezzato SOSAT conduce nel cuore delle Dolomiti di Brenta attraverso una delle ferrate più frequentate e spettacolari della via delle Bocchette.
Il SOSAT è una delle più note vie ferrate delle Dolomiti di Brenta. Itinerario classico con basse difficoltà tecniche ma che richiede esperienza su sentieri attrezzati soprattutto per via dell'esposizione, la verticalità di alcuni tratti e qualche passaggio non attrezzato. La percorrenza della ferrata richiede 3/4 ore ma, nel calcolare i tempi complessivi, è necessario tener conto del lungo avvicinamento e rientro (altre 3-5 ore). L'itinerario, realizzato nel 1961, nasce come collegamento tra i Rifugi Alimonta e Maria e Alberto ai Brentei e i Rifugi Tuckett e Sella passando lungo le panoramiche cenge sotto le punte di Campiglio.
lunghezza | 5.6 km |
durata | 4 : 00 h |
dislivello | |
salita | 672 m |
discesa | 748 m |
punto più alto | 2553 m.s.l.m |
punto più in basso | 2160 m.s.l.m |
Rifugio Tuckett e Sella
Coordinate
:
latitudine
: 46.191941
longitudine
: 10.88238
Rifugio Maria e Alberto ai Brentei
Dal Rifugio Tuckett e Sella (2272 m) si imbocca il sentiero 0303 che procede in direzione della Bocca di Tuckett; in pochi minuti si devia sul 0305/B attraversando la valle ai piedi della Vedretta di Brenta Inferiore. Dopo alcuni metri si trova l'inizio della ferrata.
Grazie a scale, corde e gradini metallici si risalgono alcuni salti rocciosi e si raggiunge una cengia che si segue fino ad attraversare tutta la parete nord della punta Massari.
Il sentiero procede quindi fra passaggi caratteristici tra grossi massi, resti di un crollo avvenuto più di un secolo fa. Si raggiunge quindi il punto più alto della via ferrata (2460 m), dal quale si ha una splendida vista sul Crozzon di Brenta e sul Gruppo Adamello-Presanella. Inizia adesso il tratto più tecnico che si snoda all'interno del canale che scende dalle Punte di Campiglio, dove si percorrono varie cenge e si superano alcune balze rocciose attrezzate fino a toccare il fondo del canale. Tutt'oggi in questo punto è ancora possibile vedere i resti della scala che veniva utilizzata tempo addietro per salire sul versante opposto del canale; oggi si sale un po' più a destra grazie alle nuove attrezzature: questo è sicuramente il tratto fisicamente più impegnativo della ferrata.
Una volta raggiunta la cengia soprastante la si segue aggirando lo spigolo delle Punte di Campiglio. Appena girato lo spigolo si può godere di una bellissima vista sulla parte centrale del Gruppo di Brenta: si vedono i Rifugi Brentei in basso e Alimonta più in alto e, da destra verso sinistra, il Crozzon di Brenta, la Cima Tosa, la Cima Margherita, la Cima Brenta Bassa, la Bocca di Brenta, la Cima Brenta Alta e con un pò di fortuna, se le nuvole lo separano dalla Brenta Bassa, anche il Campanil Basso, il Campanile Alto, gli Sfulmini, la Torre di Brenta con la Bocca degli Armi, la Cima degli Armi, la Cima Molveno, lo Spallone dei Massodi e la Cima Brenta.
In pochi minuti si raggiungono gli ultimi tratti attrezzati dove si trova una targa a ricordo del fatto che la ferrata venne costruita nel 1960 in memoria dei 40 anni di fondazione della SOSAT. Si prosegue in piano fino a raggiungere il sentiero 0323 che collega il Rifugio Brentei con il Rifugio Alimonta e lo si percorre in discesa fino al Rifugio Brentei (2182 m). Dal bivio con il sentiero 0323 in circa mezz'ora di salita si può raggiungere il Rifugio Alimonta (2580 m).
Ampio parcheggio a pagamento in Vallesinella soggetto a mobilità limitata (consulta online gli orari e tariffe della mobilità estiva).
Ampio parcheggio a pagamento alla partenza della Cabinovia del Grostè.
Vie d'uscita: nessuna. Punti d'appoggio a inizio e fine itinerario: Rif. Brentei e Rif. Tuckett. Partire presto e portarsi da bere.
Come immaginerai, la percorribilità degli itinerari in un ambiente montano è strettamente legata alle condizioni contingenti e dipende quindi da fenomeni naturali, cambiamenti ambientali e condizioni meteo. Per questo motivo, le informazioni contenute in questa scheda potrebbero aver subito variazioni. Prima di partire, informati sullo stato del percorso contattando il gestore dei rifugi sul tuo percorso, le guide alpine, i centri visitatori dei parchi naturali e gli uffici turistici.
Attrezzatura necessaria: