Un percorso facile sulla splendida dorsale montuosa che divide la Val d’Adige dalla Val di Non con arrivo sulla cima, dove si apre un panorama a 360° sulle due valli.
Un percorso facile sulla splendida dorsale montuosa che divide la Val d’Adige dalla Val di Non. Questo itinerario che percorre un tratto del famoso “Sentiero Italia”, attraversando boschi aperti in un continuo saliscendi, assicura lungo il cammino un panorama che non fa scorgere “le cose dell’uomo” così da far dimenticare di essere a pochi chilometri dai centri abitati…fino all’arrivo sulla cima, dove si apre un panorama a 360° sulle due valli.
- signal_cellular_alt Difficoltà Media
- straighten lunghezza 9.51 Km
- schedule durata 3:30 h
- arrow_drop_up dislivello 520 m
- arrow_drop_down discesa 520 m
- skip_next punto più alto 1811 m
- skip_next punto più in basso 1404 m
Periodo consigliato:
Informazioni slla sicurezza:
Come immaginerai, la percorribilità degli itinerari in un ambiente montano è strettamente legata alle condizioni contingenti e dipende quindi da fenomeni naturali, cambiamenti ambientali e condizioni meteo. Per questo motivo, le informazioni contenute in questa scheda potrebbero aver subito variazioni. Prima di partire, informati sullo stato del percorso contattando il gestore dei rifugi sul tuo percorso, le guide alpine, i centri visitatori dei parchi naturali e gli uffici turistici.Partenza
Rifugio Predaia ai Todes Ci
Coordinate
Arrivo
Rifugio Predaia ai Todes Ci
Come arrivare
Provendo da sud a Mollaro, in Val di Non, si prende la strada per Vervò e da qui fino al Rifugio Sores. Sulla destra del Rifugio sale la strada asfaltata che dopo 2 Km arriva al Rifugio Predaia – “Ai Todès ci” dove si deve lasciare il mezzo. Si può raggiungere il rifugio Sores anche passando dal paese di Coredo seguendo per la località “Sette larici”.
Parcheggio
Presso il Rifugio Predaia – “Ai Todès ci”
Direzione da seguire
Dal Rifugio Predaia si prende la strada sterrata (segnavia 503) che attraversa, mantenendosi in falso piano, prati e giovani boschi testimoni dell’avanzata della natura su terreni una volta utilizzati dall’uomo. Si sale poi attraverso una zona boscosa che conduce a Malga Rodeza. Si continua per la strada sterrata 503, poi sentiero, fino a prendere il Sentiero Italia (segnavia 500 S.I) che in un’ora di cammino e con un ultimo tratto un po’ ripido, porta sulla sommità erbosa del Corno di Tres.
Il Corno di Tres (m.1812) è un punto strategico da dove si può ammirare un panorama a 360°: la Val d’Adige, le Dolomiti Nord occidentali, Pampeago, il Passo Lavazè, il Monte
Bondone, la Paganella, il Gruppo di Brenta e la Catena delle Maddalene. Per il ritorno si imbocca il sentiero 500 in cresta che scende verso nord e dopo i punti panoramici sotto il Corno del Cervo si imbocca un sentiero che scende sulla sinistra e va a congiungersi con la sterrata con segnavia 526 e che in poco tempo riporta alla Malga Rodeza. Da qui si rientra al Rifugio Predaia “ai Todès-ci” per la via dell’andata.







[Non è prevista una guida per questo percorso.]