Conosci il grandissimo potere benefico della Natura? Degli alberi e dei boschi?
Durante il Week-End VINCERE LA PAURA GRAZIE ALLA NATURA con Tamara Lunger, la famosa alpinista italiana, lo abbiamo ri-scoperto in Val di Non Trentino al Cavallino Bianco di Rumo.
Si ! Abbiamo provato un BAGNO NELLA FORESTA, ma senza bagnarsi :-))))
Il termine shinrin-yoku, o “bagno nella foresta”, è stato coniato negli anni Ottanta in Giappone, e prevede la totale immersione nell’atmosfera del bosco. Perdersi nel paesaggio, assimilare gli oli essenziali degli alberi, prendersi una mattina, un pomeriggio o un’intera giornata per farne propri i colori e i profumi ha infatti innumerevoli effetti positivi. È un vero e proprio ritorno alla natura che, come confermato da numerosi studi scientifici, permette di ritrovare il proprio equilibrio, ridurre i livelli di stress, migliorare l’umore e rinforzare il sistema immunitario.
La nostra esperienza
Sabato pomeriggio all’Hotel Cavallino Bianco in Val di Non hanno organizzato una Esperienza di “forestaterapia. Come nell’originale protocollo giapponese la scelta del bosco non è affatto indifferente per praticare correttamente lo Shinrin Yoku tanto è vero che Fabrizio ci ha accompagnati – in pulmino – in un bellissimo bosco non contaminato.
Perchè il “bagno nella foresta” sia effettivamente benefico sono necessarie alcune piante che rispetto ad altre sono in grado di rilasciare maggiori quantità di monoterpeni e fitoncidi, ci ha spiegato la Guida.
Le conifere (come pini e gli abeti) caratterizzate da foglie aghiformi, possiedono dei sistemi di “stoccaggio” degli oli essenziali, quindi tendono a “trattenere” queste sostanze e a non cederle nell’ambiente. Per questo motivo, queste piante non sono le più adatte per fare delle “immersioni” nella foresta seppur la componente “balsamica” sia espressa ai massimi livelli.
Un’esperienza immersiva – il bagno nella foresta- che, grazie al contatto con gli alberi, associato ad esercizi di respirazione promette di aiutare il fisico e la mente a rigenerarsi, purché sia vissuta a ritmo SLOW, dimenticandosi dell’orologio e soprattutto degli smartphone, ma dedicando a essa tutto il tempo necessario. Lo stesso tempo che si crede di non avere mai.
La filosofia del bagno di foresta
Come molte pratiche asiatiche, anche questa affonda le proprie radici in un’idea ben precisa, ossia che l’uomo, così come gli altri animali, sia figlio della terra e che, quindi, solo il contatto con essa possa guarirlo. Quest’unione tra uomo e natura fa leva sugli istinti primari e genera un immediato rilassamento e senso di pace ed equilibrio che, una volta tornati dall’escursione, si traduce nel bisogno fisico di partire di nuovo.
Questa pratica ci ha talmente incuriositi che dopo abbiamo scoperto che In Giappone lo consiglia anche il Governo. ANZI, in Giappone questa tecnica non solo è consigliata, ma è diventata oggetto di una vera e propria iniziativa di politica sanitaria e sociale da parte del Governo, che da anni spinge il più possibile i cittadini a dedicarsi al rilassamento in mezzo al verde, con lo scopo di rendere l’attività parte integrante della vita di ognuno.
Quali sono i benefici dello Shirin-yoku
Se praticato con costanza, può rinforzare il sistema immunitario, diminuire ritmi cardiaci e zuccheri nel sangue e ridurre ansia, depressione e rabbia, tanto che in Giappone anche i medici prescrivono spesso lo Shinrin-yoku ai propri pazienti, soprattutto a coloro che per diverse ragioni sono sottoposti a situazioni di forte stress.
Ma alcune ore di cammino in un ambiente boschivo permettono di entrare in contatto con moltissime altre sostanze naturali, che combinate insieme, agiscono sulla pressione sanguigna, generando un effetto distensivo e calmante.
Lo Shinrin-yoku è indicato anche durante il periodo di recupero da un intervento chirurgico o da una malattia, per aiutare chi ha problemi di sonno e contrastare la sindrome di iperattività e l’incapacità d concentrarsi. E al Cavallino Bianco lo hanno pensato proprio dopo questo periodo di COVID-19